giovedì 9 giugno 2011

Prime impressioni in altezza!

Piove a Bosco Gurin. E il cielo è grigio e nuvoloso, cupo. Io non sono contenta quando il cielo è così, sento un senso di insofferenza che mi monta dentro, incontenibile. Anche Astrid non è contenta, perché non può andare fuori a giocare ed è costretta a rimanere in casa. Di gran lunga preferisce scorazzare nei prati con la bicicletta, o costruire castelli nella montagna di sabbia che gli operai hanno lasciato davanti casa: la usano per restaurare il grotto accanto a quello in cui viviamo noi e, quando loro non ci sono, Astrid e Maya possono sbizzarrirsi a costruirci dentro enormi piste da sci, castelli fortificati e cascate con impetuosi ruscelletti. Siamo in nove in casa: Laura e Michele con le loro tre figlie, Oberdan, 17 anni e tanta voglia di scappare da qui e tornare a fare niente con i suoi amici nel milanese, Andrea, il pastorello rasta con la fidanzata Rosi che è venuta a trovarlo per un paio di giorni, e io. Poi ci sono 22 vacche in stalla, 12 vacche al pascolo, 100 capre, 3 maiali e 12 galline..insomma un bel po’ da lavorare!

 

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E qui i problemi sono:

1) Bisogna andare a comprare i fiori per la vicina perché le capre hanno mangiato tutti i fiorellini delle sue fioriere!

2) Bisogna ricordarsi di tenere legato il cane sennò insegue la cagnetta in calore giù in paese e il vicinato non è contento!

3) Si deve andare in paese a comprare il pane perché la responsabile del negozietto di qui ha dato segni di insofferenza al lavoro rivendendo prodotti non suoi e quindi ora nessuno si fida più di lei!

4) Alle 17 bisogna correre a fare la spesa alla Coop, se arrivi alle 17.30 la commessa forse non ti fa entrare perché alle 18 chiude e ha bisogno di tempo per fare la chiusura cassa!

Insomma...in un paesino di 30 abitanti, abbarbicato in montagna più del villaggio di Annette e circondato da prati verdissimi, pare che il principale problema sia…il vicinato!!!!! Incredibile ma vero!

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Oggi ho provato a mungere le capre, sono tantissime! Le mammelle hanno una consistenza strana, disgustosa, e devo dire che, nonostante i miei sforzi, i margini di miglioramento sono assolutamente considerevoli! Poi probabilmente facevo anche male a quelle povere creature, perché continuavano a scalciarmi contro! Poi ho fatto una capatina anche nella stalla delle vacche, dove Oberdan e Andrea cercavano di bloccarle dentro le morse per poter facilitare le operazioni di mungitura, una operazione anche questa non facile visto che erano costretti a ricorrere alla violenza, una violenza notevole per un essere umano, assolutamente trascurabile per un bovino adulto che pesa 300 chili…quando si dice l’incomunicabilità! Stasera si è cenato tardi, perché le vacche sono scappate e Andrea e Michele sono corsi fino alla cima della montagna per recuperarle. Noi guardavamo preoccupati dalla finestra, e onestamente non saprei indicare quanto fosse preoccupazione per loro, costretti ad arrampicarsi sotto la pioggia battente, o per la pasta che si raffreddava ormai cotta in pentola!

Domani si va all’alpe, la casa in cima alla montagna dove tutta la famiglia si trasferisce per l’alpeggio, la produzione casearia, l’avventura estiva. Guardo fuori dalla finestra ed è buio pesto, oltre quel vetro un silenzio spezzato solo dallo scampanellare delle vacche, le nostre vacche. Una nuova avventura è cominciata, un’avventura fatta di animali e bambini, fango e puzza, passeggiate e chiacchiere.

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1 commento:

  1. Grande Ste! Mi sai sempre stupire. Non ti nascondo che un po' ti invidio, non per la fatica ma per i ricordi che ti porterai. Ti seguirò!
    In bocca al lupo, Chiara

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