sabato 11 giugno 2011

La transumanza delle capre

È finalmente arrivato il giorno della transumanza delle capre. Sono emozionatissima. Ora si che si entra nel vivo di questo alpeggio. Sono tutte radunate nel loro recinto a Bosco Gurin; fuori dalla rete Laura, Astrid e i cani a guardare. Sull’ingresso del recinto io le chiamo offrendo loro del sale (perché, si sa (ahahaha!!!), le capre sono ghiotte di sale!), e loro, sfacciate, scappando nella direzione opposta a quelle su cui avrei dovuto condurle.

Primo tentativo: fallito.

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Dopo pranzo, aggressiva, sono pronta per il secondo tentativo. Capre dappertutto! Intorno e sopra di me. Tirandomi i lacci del pantalone, i lembi della maglietta, leccandomi le mani salate, sulle spalle, arrampicate l’una sulla schiena dell’altra, starnutendomi in faccia. Per un attimo ho creduto di morire, sopraffatta dalle capre, e non sarebbe stata una bella morte! Io, e le capre. A un certo punto hanno cominciato a muoversi, e ho potuto ricominciare a respirare. Mentre io strillavo isterica infatti, Mao, paziente, le chiamava.

Tutti i pastori di capre fanno un verso, il nostro è un misto di TIETIETIE e PEPEPE… Alcune persone, chiamandole, sono credibili, tipo Michele e Mao. Io mi sento ridicola, e credo che loro lo avvertano, perché a quanto pare il mio richiamo non convince molto!

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Obiettivo: caricare l’alpe delle capre, quindi far percorrere loro il sentiero che dal paese arriva fino a su.

2 km di salita, pendenza 60˚. Dopo lo sprint iniziale, per la precisione 50 m. dopo, è sopraggiunto il fiatone. Cavoli se corrono le capre! Impossibile stargli dietro! Mentre tutto il gruppo saliva, alcune rimanevano indietro, le più vecchie, stremate dalla fatica, e io con loro. Sempre dalla parte degli ultimi e degli emarginati io!

Dopo un’ora eravamo su all’alpe. Ero morta sfinita. Ho cominciato subito ad odiarle queste capre! Una volta su le abbiamo lasciate brucare tranquille nell’erba, ma alla prima goccia di pioggia hanno cercato riparo sotto il telone. Una, vecchia, è rimasta impalata sulla passerella del carro della mungitura, in salita, con il corpo esposto alle intemperie e la faccia al coperto. È rimasta così per ore, invece di raggiungere le compagne comodamente sdraiate sotto il telone! Mah!

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1 commento:

  1. I can't understand much of the text here but I can almost imagine you managing these lovely goats:D

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