martedì 21 giugno 2011

Emozioni d’alpe

Settimana intensa all’alpe quella appena trascorsa, anche emozionalmente. Abbiamo perso due capre, forse avvelenate da qualche erba. Ne ho trovata una morta stecchita al risveglio, riversa, con la testa all’ingiù. L’altra, nel frattempo, si trascinava ancora lenta e stanca, moribonda. Ci ha lasciati dopo appena qualche ora. Il suo capretto, sempre vicino a lei, quel giorno l’ha lasciata ed è andato in giro con le altre capre, quasi avesse capito cosa stava accadendo. Non ricordo da quanto tempo non mi capitava di piangere così tanto. Chi l’avrebbe detto che avrei mai pianto per delle capre in vita mia? Lo stesso giorno, mentre ero in Capanna, mi sono scappati i due cani, Ron e Dumbo. Ron è tornato il giorno dopo, Dumbo da allora non si è più visto. Ci piace pensare che abbia sconfinato e che ora una famiglia italiana si stia occupando di lui, cercando di tenere a freno il suo spirito libero. Ma non solo brutte notizie qui..

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Sono andata a fare una passeggiata per i prati e a un certo punto mi sono ritrovata sdraiata in costume in un prato di fiorellini gialli, accanto ad un ruscelletto; chiudo gli occhi e penso: altro che giardino zen!

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Oltre agli uccellini che cinguettano a volte si sente il fischio della marmotta, in questa pace mi pare di poter avvertire anche il battito d’ali di una farfalla!

Inoltre abbiamo finito di caricare l’alpe. La famiglia, ora, è al completo. Sono arrivati: 15 maiali, 17 galline, 1 gallo, 1 tacchina, 1 gatto, 2 cani, 34 vacche e una manza incinta, 2 tori, 48 manze e vitelle, 94 capre e 13 capretti. La famiglia Arcioni è composta da Michele e Laura, Maya 6 anni, Astrid 3 anni e Honey 6 mesi. Poi c’è Andrea, l’addetto al fieno, Mao il casaro, io, Paul, appena arrivato dalla Francia a darci una mano e Michela, che arriverà alla fine degli esami di maturità.

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Le giornate sono intense quassù, la sveglia suona per tutti alle 6 am. Poi ognuno parte per il suo lavoro e ci si rincontra alle 9.30 per la colazione. A me tocca, mattina e sera, la mungitura delle capre. Mi occupa all’incirca tre ore ogni volta, ma non è mai noioso! A volte scappa una capra da sopra al carro, a volte da sotto, di solito i più discoli sono i capretti, difficili da afferrare, riescono ad infilarsi dappertutto. Anche le anzelle sono niente male, curiosissime di tutto quello che accade attorno a loro. Mentre mungo mi slacciano il pantalone, mi mangiucchiano i capelli e mi tirano qualche lembo di maglietta!

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Ogni giorno è diverso all’alpe, un giorno scappa una gallina e devi andarla a recuperare in mezzo alla strada, a volte le capre si danno appuntamento nel pollaio, spesso all’appello mancano una decina di capre che se ne sono andate in libera uscita e devi andarle a cercare per tutta la montagna seguendo il campanello. Chiaro che per me non è ben distinguibile lo scampanellio delle capre da quello delle mucche, quindi a volte segue il quadrupede sbagliato! E questo non aiuta!

Con la fine del caricamento dell’alpe si è cominciata anche la caseificazione, ora si che siamo nel vivo dell’alpeggio!

 

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